Far crescere un design team in tre mosse

Perchè questa guida può aiutarti?

Sembra proprio che chi lavora alla progettazione grafica non venga coinvolto in discussioni di tipo strategico.

Chi si occupa di design, viene considerato parte di un dipartimento esterno, le cui lavorazioni/osservazioni/conclusioni vengono poco considerate nelle varie fasi decisionali a monte della produzione.

Sviluppando il dialogo all’interno del proprio team ci si esercita ad essere più inclusivi, anche nei confronti di chi avrebbe bisogno di osservare il processo creativo più da vicino.

 

1) Una visione comune

Costruire una consapevolezza all’interno del team

Ovvero dare a tutti la possibilità di cambiare le cose.

 

A) CAPIRE IL QUADRO GENERALE

Partiamo da un presupposto, non possiamo puntare ad una visione d’insieme se, come designer, siamo spesso concentrati solo sul nostro lavoro.
Per questa cattiva abitudine si consigliano review generali a cadenza settimanale e confronti progettuali almeno un paio di volte a settimana.

Cercare di portare le persone al tavolo è solo un primo step, come leader diventa importante lavorare sulla percezione comune del feedback, buon lavoro questa è la parte più difficile.

B) ASK WHY (and say NO)

Questo è un concetto che meriterebbe un intero post.

Il succo è mai passare alla fase esecutiva, senza essersi chiesti il perchè del nostro lavoro.
Spesso i membri di un team non se ne preoccupano perchè pensano che non ci sia un momento/spazio a loro disposizione per poterlo fare.

È chiaro che proprio la risposta a questo quesito ad influenzare la direzione di progetto.

SAY NO vuol dire prendersi le proprie responsabilità. Dopo esserci ricavati il tempo per analizzare il perchè delle nostre azioni future, dobbiamo trovare il coraggio in alcuni casi, di tirare fuori il nostro vero valore aggiunto.

Come progettisti abbiamo una responsabilità, deve essere chiaro all’intera squadra che una progettazione consapevole passa anche attraverso questo.

 

C’è un libro che sviscera per bene questo punto, si chiama Ruined by Design, ne ho parlato qui un po’ di tempo fa.


2) I rapporti interni

Capire gli altri

Prima di sedersi attorno al tavolo, occorre conoscersi.

 

A) CONDIVIDERE UN OBIETTIVO IN COMUNE

Il design non è un’espressione artistica da vivere in solitaria, ma un processo di problem solving che coinvolge più persone con funzioni differenti. AMEN.

Per un leader è fondamentale essere a conoscenza degli obiettivi e dei piani di tutti i partecipanti, solo in questo modo è possibile strutturare un lavoro che tenga conto delle esigenze di tutti.

Se le persone che ti stanno attorno percepiscono il tuo interesse nei loro confronti e la voglia di mettere insieme un percorso comune, significa che sei sulla strada giusta.

B) FONDARE I RAPPORTI SULLA FIDUCIA

Questa può sembrare una frase fatta, nessuno di noi si è mai preoccupato di mettere a fuoco il vero significato della parola “fiducia” e lo sforzo che sta dietro alla costruzione di un legame dove l'uno si affida completamente alle capacità dell’altro.

La fiducia riduce l’ansia e permette al team di focalizzarsi su ciò che è realmente importante.

Aspettando che siano i progetti ad avere successo e a contribuire alla costruzione di un rapporto sincero di scambio, esiste un altro modo per accelerare il processo di costruzione della fiducia: indovina un po’? Lavorarci su.
Come se si trattasse di una relazione personale al di fuori del lavoro.

 

3) Condividere il proprio lavoro

Coinvolgere TUTTI nel processo

Anche perchè se non li farai cambiare idea tu, gli altri penseranno che il tuo team è lì per fare la parte creativa.

 

A) INVITARE TUTTI A DEI BEI BRAINSTORMING

Bisogna levarsi quell’abitudine di interagire solamente tra creativi e figure strettamente operative, i brainstorming possono essere l’occasione giusta per inserire all’interno dell’attività gli stakeholder che dall’esterno vedono crescere il progetto e che raramente hanno l’opportunità di osservarlo dall’interno nelle sue fasi più concitate.

Perchè non sfruttare l’occasione di mettere al corrente un CFO della complessità dietro una progettazione non più chiusa ma bensì inclusiva e bisognosa di un dialogo aperto?

B) EDUCARE AL DESIGN THINKING

Lavorare sul concetto di user-centric design.
Ne ho parlato svariate volte sul blog, si tratta di un modo completamente differente di intendere il processo di creazione di un prodotto/servizio.

Diffondere la cultura della progettazione cosciente, centrata sulle risposte a bisogno reali e disposta a rivedersi continuamente grazie ad un approccio fatto di dati, esperimenti, cambiamenti in corsa e co-operazione.

Coinvolgendo tutti, ingenieri, manager, creativi.

 

Ne ho scritti tanti di articoli sul design thinking, dovessi sceglierne uno, leggi questo qui.

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